13 aprile 2010.
Due anni, piccina, dalla notte in cui ci siamo conosciute.
Lo sguardo enorme che ci siamo scambiate, nel silenzio buio di quel corridoio addormentato, è lo stesso di oggi.
Sono qui, dice. Ora ci sono io.
Qualcuno disse, guardandoti tra le mie braccia: sembra che vi conosciate da sempre.
E' così. Dopo i mesi trascorsi l'una dentro l'altra, a scambiarci sangue e ossa, tu ed io non abbiamo fatto altro che riconoscerci. Sei tu? ...sono io.
Ti aspettavo.
Non ho tempo di scrivere, devo preparare un tavolone di dolci e coccole per la tua festa.
Ma ti lascio sbirciare un po', ché devo dirti un casino di cose, e sai come sono... che lo so fare solo con le matite e i pentolini e quattro parole confuse.
...fragole.
Per il primo bacio del mattino, odoroso di sonno e pigiama, un po' bavoso e piccolo, piccolissimo, un bruchino lieve che mi sfiora le labbra.
...cioccolato.
Per gli occhi che sai fare quando sei assorta, e ti girano tra i codini pensieri grandi e leggeri di cavallini di giostre, orsetti di peluche, tazze di latte e matite profumate di legno.
Ed io vorrei essere dietro quegli occhi, nel grigio blu pieno di cose che li colora, e leggere con te ogni più piccolo pensiero.
...pane.
Per le tue ciglia, per la curva docile e bianca del tuo pancino, per ogni giorno che ti ritrovo qui, vicina a me, e nemmeno so come fare e chi e come ringraziare per il regalo che sei.
Per quanto sia enorme, enorme, enorme.
Avere te.
...glassa rosa barbapapà.
Per ogni volta che m'incanto a guardarti, bella come sei, e penso che se avessi trascorso l'intera vita a disegnare occhi e guance e bracciotte e culetti rosa, mai sarei riuscita a farli meglio di così.
...pan di spagna.
Per una torta grande piena di fiori e di zucchero, per le candeline, per tutte le volte che ti ho insegnato a soffiare e mi hai sputato addosso ogni categoria di cibo possibile, per ogni volta che abbiamo riso insieme, fino a farci venire il singhiozzo.
Perché la prima cosa che hai imparato, bambina, è ridere con me.
...cuori di biscotto.
Per quando ci accoccoliamo davanti al forno, e tu strilli e cinguetti e aspetti con gli occhi pieni di lucine, e al primo morso mi abbracci forte sbriciolandomi nel collo un mugolio di felicità.
...panna montata.
Per quando mi corri incontro, e pare tu non mi veda da settimane, e magari sono trascorsi cinque minuti: sei mia, sei tu, sono io! - dici.
Ed il tuo corpicino tra le braccia è la risposta a qualunque domanda. A qualunque strada possibile.
Sono tua, sono io, sei tu.
...lamponi.
Per avermi fatto capire che fare qualcosa di bello, in questa vita, non è poi così difficile.
Il difficile è farlo per qualcuno che valga la pena.
Buon compleanno, amore mio.
Divertiti,
più che puoi, ogni giorno, sempre.
Mamma
Nessun commento:
Posta un commento