lunedì 19 marzo 2012

DI COSA E' ACCADUTO, DI COME E' PASSATO, DI QUEL CHE RIMANE.


…eri così piccola, quando ti sei ammalata.

Era quasi d'estate, era in montagna, erano giorni dolci e freschi.
Hai smesso di botto di nutrirti, gli occhi – i tuoi grandi occhi grigi – si sono fatti scuri e tristi, hai messo su un musino pallido e corrucciato.

Per qualche tempo ho lasciato che accadesse, ho raccolto scuse e motivazioni e possibilità, le più varie.
Poi ho avuto paura.

Abbiamo cominciato a trottolare per medici e ospedali, ti hanno tolto sangue ed in cambio ci hanno messo tra le mani esami così sottosopra da perderci il sonno per settimane. 
Paura. Un macigno di paura chiuso in testa. 
Un oceano di lacrime zitte.

E’ accaduto tutto tanto velocemente, che nemmeno mi riesce di raccontare.
Ti abbiamo presa, sollevata – mucchietto d’ossa che stavi diventando – e rivoltata.
Ci è stato detto che nessuno, nessuno mai, era riuscito a procedere così velocemente, con una simile diagnosi.
Ma ci stavi scomparendo tra le braccia.
Eri sempre più piccola, non ti reggevi sulle gambe, non mi sorridevi più.
Avevamo il cuore piccolo e duro come un nocciolo di ciliegia.

Correre, correre, correre.
Diteci che cos’ha.
Fatela tornare.
Subito.

Poi, un pomeriggio, su un tornante pieno di sole che ci portava ai pascoli più alti, mentre ti cantavo piano canzoni dolci per sollevarti dal male, ci è arrivata quella telefonata.

E’ celiachia, intolleranza al glutine.

E’ solo questo. E’ solo questo, mamma.

Ed io, che sono la tua mamma, sono scesa veloce dall’auto, e veloce mi sono nascosta ai tuoi occhi – occhi grigi, occhi grandi, occhi tristi – per piangere fino a non averne più.

Così, ecco.
Tutto il male che avevo temuto per te, per il tuo sangue pieno di punti esclamativi, era solo questo.

La fatica di dover vivere allontanando da sé le briciole di pane,
ma vivere, vivere, vivere.

Per noi eri tornata, sapevamo come fare perché tornassi.

In poche ore hai ripreso a sorridere, in pochi giorni a camminare, in un mese si erano rifatte – candide e burrose – le pieghe dolci intorno ai polsi e le guance rosa di mela selvatica.

In poche ore, tuo padre ed io, avevamo trovato cibo per te. In pochi giorni sapevamo già tutto quello che c’era da sapere. In un mese, la tua mamma, sfornava il primo pane fatto in casa.
Buono come solo un pane di mamma può essere.

Ora che sono trascorsi mesi, e posso provare a scriverne senza perdermi in pianto, ho deciso di raccogliere tutto quel che di buono ho imparato per te, in questo tempo.
Quanto ancora imparerò, e tenterò, e farò e rifarò mille volte perché sia migliore.

Perché ricordo che allora cercai ricette per creature così piccole, e non trovai nulla.

Perché per guarire e tornare un cucciolo sano, hai avuto bisogno di pasti nutrienti, di vitamine e ferro, di sapori nuovi da declinare con sapienza e attenzione.
Ed ancora ne avrai bisogno, perché il tuo sangue e le tue ossa e tutto il casino che ti è successo dentro tornino perfetti, e smettano per sempre di essere un problema.

La cucina senza glutine, quella, no.
Non è un problema.
Non lo è stata nemmeno per un attimo, per me.
E’ una piccola guerra, è una palla di pasta che pare colla da domare a schiaffi, è sfornare la prima torta al cioccolato e rimanere un’ora a guardarla, sorridendo.

…sono cigliaca!

Ne abbiamo riso tanto, da subito.
Per via di quelle ciglia scure e lunghissime che ancora ci sorprendono, che ti spolvero la mattina, che trattengono i fiocchi di neve e si arricciolano in fondo, che ti fanno ombra ai pensieri.

Mamma, sono cigliaca!

Ecco qui.
Il nostro blog.

Con quella faccina sorridente, sui fianchi tondi e morbidi, ad inaugurare tutto.

Ora vieni qui, metti su un grembiulino rosso e una delle tue risate.

...cominciamo.



5 commenti:

  1. Ciao,
    piacere di conoscere te, la tua bimba, il tuo blog, e tutto il mondo...
    io sono Anna e come te mamma, mamma della piccola Sisia, bimba stupenda di 7 anni, e credimi se ti dico che capisco e sento ogni singola frase del tuo post, del blog...dei tuoi momenti di mamma...
    abbiamo vissuto anche noi, momenti tremendi di attesa e di esami, fino ad arrivare ad essere cigliaca.... :)
    anch'io ho un blog, http://unpodibricioleincucina.blogspot.it/ dove annoto, e condivido tutto ciò che esce dal forno della mia cucina, perchè credo che condividere sia il modo migliore per trovare un equilibrio e stimolare la mente a non arrendersi difronte a proteine collose...
    spero che possiamo, diventare vicine di blog... :D)
    a presto Anna

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    1. ...il tuo blog è bellissimo, cara Anna! Grazie di avermelo segnalato!
      Sono in partenza, ma appena torno mi tuffo nella lettura... vicine di blog mi diverte molto.
      Grazie, un sorriso
      MamaChiarina

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    2. felice che ti sia piaciuto... e quando vuoi possiamo da buon vicine scambiarci spetteguless sglutinati :D)
      buon viaggio e buona pasqua... ^^
      a presto

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  2. Ciao un po' in ritardo anche da parte mia. Ci ho messo un po' ma sono arrivata pure io da te. Ben venuta a te e alla tua piccola nel mondo sglutinato che stai affrontando con un grande successo, bravissime!
    Leggendoti (cerco sempre il primo post del blog per conoscere chi scrive) ho rivissuto in parte la nostra storia, siete state coraggiose e meravigliose!
    Un abbraccio Jé

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  3. Ben trovata, e grazie per i tuoi complimenti... è una strada lunga, ma prenderla con un sorriso fa sembrare tutto più facile!
    Un abbraccio a te,
    c.

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