...la torta è stata lo spauracchio che mi ha perseguitata per settimane.
Cose tipo sussulto nel cuore della notte con sudori freddi e mani a frullino, palpitazioni e codini dritti nel passare davanti alla pasticceria sottocasa, tentativi progressivi dilazionati nel tempo come le rate dell'auto, che a raccontarli ci si potrebbe sceneggiare una sit-com in venti puntate.
La prima torta, dovete sapere, è smottata di botto franando sul tavolo appena tolto l'anello alla tortiera che la conteneva.
Un deliquio. Un'ecatombe. Ne ho raccolto tre cucchiaiate per consolarmi con il sapore, ma faceva schifo anche quello.
La seconda ha recuperato in consistenza, ma i ciuffetti di panna - a poche ore dal loro insorgere svettanti - erano diventati solidi e duri come piastrelle di ceramica messicana.
Direte: ma che problema hai? La panna è panna, voglio dire. E' docile e simpatica, persino facile da usare, lasciala così com'è e non ti darà nessun pensiero.
Ehm.
No.
...cominciamo dal principio.
La torta di compleanno, nella mia famiglia, è una di quelle cose che non si discutono: come i gomiti sul tavolo, la messa di mezzanotte e il sapone di marsiglia. Paletti.
Ogni famiglia ha i suoi.
La torta di compleanno di famiglia ha un sapore perfetto ed inconfondibile, inalterabile nel tempo e nel passaggio di madre in figlia, una scenografia ineguagliabile e fiera, un incomparabile effetto miracolo quando sottomessa al fuoco tenero delle candeline.
Io, naturalmente, ho provato a riprodurla sglut.
...è quella che è smottata, ricordate? Quel primo tentativo. Lei.
Il motivo è che quella torta meravigliosa prevede l'uso degli altrettanto meravigliosi savoiardi sardi (o biscotti di Fonni) in luogo del pan di spagna: la versione sglut del savoiardo in commercio - seppur dignitosa - è quanto di più simile al legno di betulla io abbia mai assaggiato.
L'ho bagnati come ortensie, perché si ammorbidissero un poco. E prevedibilmente sono franati.
Il secondo dramma si è svolto sul fronte della decorazione: ho sempre usato addensanti facili ed efficaci per aiutare i ciuffetti di panna a restare in forma, specialmente se la giornata è calda. Purtroppo questi prodotti (Dolceneve e Pannafix, entrambi Paneangeli) contengono tracce di frumento, la qual cosa mi ha provocato un collasso nervoso in piena corsia quattro dell'ipercoop.
Ecco, dunque, cosa mi sono inventata per far quadrare tutta la faccenda e mettere davanti al musetto di Giulia la barocchissima torta che vedete qui sotto.